I diversi tipi di cavo USB

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Il cavo USB (Universal Serial Bus) è da sempre il ponte che consente di collegare ogni sorta di dispositivo ad un PC. Col tempo lo standard USB ha avuto diverse evoluzioni le numerose modifiche non hanno riguardato solo la velocità di trasmissione ma in molti casi anche la struttura stessa del connettore. Scopriamo insieme quali sono le diverse tipologie di cavo USB.

Cavo USB: cosa cambia tra Type-A e Type-B?

Sin dalla sua nascita durante la fine degli anni ’90, il cavo USB ha sempre adottato il connettore Type-A per i dispositivi host (i PC). Di forma rettangolare schiacciata, il connettore Type-A è rimasto pressoché invariato garantendo la sua piena compatibilità per i dispositivi di ogni generazione. Il connettore Type-B è invece quello riservato ai dispositivi che comunicano con l’host e ha diverse varianti:

  • Standard-B: la versione originaria del connettore Type-B ha una forma quadrata con gli angoli superiori smussati. Generalmente viene utilizzato per stampanti e scanner;
  • Mini-USB: con l’avvento dei dispositivi portatili, il connettore Standard-B è risultato troppo ingombrante e ha fatto il suo debutto questa versione di dimensioni più ridotte;
  • Micro-USB: la rapida evoluzione dei device portatili ha reso necessaria l’introduzione di un connettore di dimensioni ancora più piccole del Mini-USB e oggi il Micro-USB è diventato la norma per quasi tutti i dispositivi mobile.

La rivoluzione del cavo USB Type-C

Negli ultimi anni, il cavo USB ha ricevuto un’importante evoluzione con l’introduzione del connettore Type-C. A differenza dei fratelli Type-A e Type-B, questa variante non ha alcuna differenza tra il dispositivo host ed il device con cui deve comunicare rendendolo completamente reversibile ad ogni capo del cavo. Nonostante le sue dimensioni siano molto simili a quelle di un Micro-USB, il Type-C vanta un design che lo rende molto più facile da inserire, grazie alla presenza di un unico verso. Oltre al design, il cavo USB Type-C è nettamente superiore in termini di velocità riuscendo a toccare i 10 Gbps, i vantaggi arrivano anche sul fronte alimentazione, grazie alla capacità di raggiungere 100W di potenza a disposizione dei dispositivi con ricarica rapida.

USB da 1.0 a 3.1: è la velocità che conta

Le diverse evoluzioni del cavo USB hanno reso decisamente più veloci le operazioni di trasferimento dati, scopriamo insieme come è cresciuta nel tempo:

  • USB 1.0: nato nel 1995, risultava decisamente lento con una velocità massima teorica di appena 1,5 Mbps;
  • USB 1.1: nel 1998 arriva la prima evoluzione e la velocità sale a 12 Mbps;
  • USB 2.0: la prima grande rivoluzione arriva nel 2000 e la velocità teorica vola a 480 Mbps aprendo le porte agli hard disk esterni;
  • USB 3.0: riservato esclusivamente ai cavi Type-C, lo standard 3.0 raggiunge la velocità teorica di 10 Gbps.

Gli standard superiori restano retrocompatibili con dispositivi di generazione inferiore, ma in questo cavo la velocità di trasmissione dei dati si adeguerà a quella del device più “anziano”. Sei alla ricerca di un cavo USB? Scopri la gamma Net-Store!

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