Videosorveglianza in condominio: la normativa a riguardo

In Come scegliere i sistemi di videosorveglianza e sicurezza di Net-Store.it

Un impianto di videosorveglianza contribuisce a migliorare la sicurezza delle attività ma può aiutare molto anche in ambito privato. Un condominio può puntare all’installazione di videocamere di sicurezza col fine di offrire una maggiore protezione ai condomini ma è importante mettere l’impianto a norma seguendo le direttive in merito al diritto della privacy.

Quando è possibile installare telecamere di videosorveglianza in un condominio

Il D.Lgs.n.101/2018 del 19 Settembre 2018 chiarisce molti punti riguardo la privacy in merito all’installazione di telecamere e videocitofoni, il tutto rispettando il GDPR (General Data Protection Regulation) internazionale. Secondo il Regolamente Europeo 2016/679 l’installazione di telecamere col fine unico della tutela della sicurezza personale o dei propri beni è possibile senza il consenso altrui. Fondamentale è riconoscere la persona incaricata al trattamento dei dati personali rinvenuti tramite le telecamere, nel caso dei condomini si tratta dell’amministratore.

Telecamere di sicurezza private in un condominio

Se un condomino decide di installare una telecamera di sicurezza o un videocitofono, deve presentare all’amministratore una relazione tecnica in cui certifica che i campi di visione di questi apparecchi non violino la privacy degli altri condomini: l’angolo visivo delle riprese non deve andare oltre le zone della propria abitazione e non è possibile inquadrare le aree comuni o porzioni di abitazioni di altri condomini. Questo vale anche in caso di ripresa senza registrazione. Nonostante effettivamente non “osservino” nulla, anche le telecamere finte sono sottoposte alle medesime regole per il rispetto della privacy.

Impianti di videosorveglianza in condominio: cosa fare quando c’è il portiere

La presenza del portiere in un condominio rende l’installazione dell’impianto di videosorveglianza soggetta a normative aggiuntive. In questo caso si va incontro alle leggi sulla tutela della privacy dei dipendenti sul posto di lavoro ed è necessario richiedere l’autorizzazione all’ufficio provinciale dell’Ispettorato del Lavoro corredandola di un rapporto tecnico completo e recante le motivazioni che hanno portato all’installazione dell’impianto di videosorveglianza. Non rispettare questo passaggio può avere conseguenze piuttosto gravi in quanto operare controlli a distanza con impianti, strumenti e apparecchiature non preventivamente autorizzate è un reato penale.

Condividi su:

Contattaci

Se non hai trovato ciò che cercavi, o hai bisogno di altre informazioni, non esitare a contattarci.